Giulia Damiano est assise dans son fauteuil roulant.

Lo sport rimane protagonista

Sentire queste sue parole scatena in Giulia emozioni che generalmente tiene dentro di sé e le lacrime iniziano a riempirle gli occhi. «Odio la compassione», spiega, «e odio lamentarmi.»

Nel frattempo ha anche seppellito la paura che la tormentava nel primo periodo a Nottwil: di non riuscire più a condurre una vita indipendente e autodeterminata.

Esami di fine semestre nel CSP

Man mano si abitua sempre più a una vita che, in vari ambiti, si distingue nettamente da quella di prima. Sta ancora cercando di elaborare tutto, ma ritiene che probabilmente sarà un processo infinito. «Ciononostante posso vivere bene e lo farò. Per me l’uno non esclude l’altro.» La speranza di tornare un giorno a camminare è ancora forte: «Ho ben compreso la situazione in cui mi ritrovo, eppure sono convinta che possa cambiare.»

Quando subisce l’incidente, Giulia è nel bel mezzo del Master in Management dello sport all’Università di Losanna. A causa della pandemia di coronavirus le lezioni hanno luogo online, quindi, oltre a portare avanti le faticose terapie, in collegamento dal Centro svizzero per paraplegici partecipa anche alle lezioni e ai seminari e supera con successo tutti gli esami di fine semestre. «Avevo assolutamente bisogno di una distrazione. Gli studi mi hanno permesso di evitare che i miei pensieri si cristallizzassero esclusivamente sulla lesione midollare», racconta la giovane losannese.

Giulia_rutscht ab

«Ho ben compreso la situazione in cui mi ritrovo, eppure sono convinta che possa cambiare.»

Giulia Damiano
Giulia_Sorgen_nach Unfall

Più indipendenza

Per far sì che possa muoversi il più liberamente possibile, la succursale di Cugy (VD) di Orthotec, una delle società affiliate della Fondazione svizzera per paraplegici, ha provveduto ad adattare la sua auto. «Ormai mi sono dovuta rassegnare al fatto che trascorrerò il resto della mia vita su una sedia a rotelle. Quindi ora mi sposto in maniera diversa», dice e aggiunge: «Ma accettare di non avere più il controllo della vescica e dell’intestino e di dover fare uso di mezzi ausiliari è una cosa che ancora oggi mi riesce difficile. Ci vorrà del tempo.»

C’è poi un altro argomento che la preoccupa parecchio in questo periodo, ovvero il fatto che soli due giorni prima dell’incidente Giulia si era messa insieme al suo ragazzo. Sopravviverà il loro giovane amore?

La vostra solidarietà realizza grandi cose

Questo è un atteggiamento comune a molte persone mielolese. L’integrazione nella vita professionale, familiare e sociale è un percorso lungo e tortuoso. È solo grazie al sostegno e alla solidarietà della popolazione se possiamo offrire un’assistenza integrale alle persone mielolese. Sottoscrivete anche voi un’affiliazione presso l’Unione dei sostenitori della Fondazione svizzera per paraplegici e prendete precauzioni per l’eventualità di un’emergenza. I membri ricevono un sussidio di 250 000 franchi nel caso dovessero subire una para o tetraplegia conseguente a infortunio che implichi una dipendenza permanente dalla sedia a rotelle.

250 000 Franken im Ernstfall

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La paraplegia pone di fronte a numerose domande anche la famiglia di Giulia. E il suo ragazzo come vive la sua disabilità? Glielo sveliamo nel prossimo blog.