

Ogni anno, cercando refrigerio durante le calde giornate estive, numerosi giovani si feriscono tuffandosi in acqua. Nella maggior parte dei casi, le lesioni riportate sono gravi e le conseguenze fisiche irreversibili.
Testo: Christa Bray
Foto: Adrian Baer
Molti infortunati (solitamente giovani uomini) vengono ricoverati nel Centro svizzero per paraplegici (CSP) per sottoporsi alla prima riabilitazione. Durante il loro soggiorno devono reimparare a respirare e mangiare da soli, a spostarsi con la sedia a rotelle e ad accettare le varie limitazioni che la tetraplegia impone.
Tra i pazienti in prima riabilitazione al CSP di Nottwil, dopo gli incidenti sciistici, gli incidenti di balneazione rappresentano la causa più frequente di infortunio sportivo.
Diagnosi: tetraplegia
Spesso sono storie simili a quella di Nico: l’estate scorsa era al lago con degli amici. Passarono il pomeriggio a fare tuffi in acqua, uno dopo l’altro. Poi l’infausto tuffo di Nico ha trasformato in dramma quella che finora era stata una spensierata giornata in compagnia.
Un tuffo con gravi conseguenze
Se oggi Nico è ancora in vita, è grazie al pronto intervento dei suoi amici. Qualche giorno più tardi, svegliandosi dal coma e non avendo più sensibilità dalla clavicola in giù, Nico realizzò quanto sarebbe veramente cambiata la sua vita.