Tuija Bühlmann-von Arx

Impegnata per una buona causa

Tuija Bühlmann-von Arx coordina il lavoro del grup-po di volontariato presso il Centro svizzero per para-plegici (CSP). In quanto ex infermiera conosce bene il valore della risorsa «tempo», sia per i pazienti che per i collaboratori.

Intervista: Andrea Zimmermann
Foto: Adrian Baer

Tuija, che genere di persone sono i volontari con i quali lavori e che offrono il loro supporto al CSP?

È difficile dirlo. In genere si tratta di persone tra i 40 e i 60 anni che si trovano in situazioni molto diverse della loro vita e che quindi dispongono di un bagaglio di esperienze molto variegato. Tuttavia c’è una caratteristica che li accomuna tutti: sono tutti alla ricerca di un’attività utile da svolgere e vogliono fare una buona azione. Spesso sono conoscenti delle persone che svolgono già del volontariato da noi. E talvolta capita anche che un ex collaboratore decida di continuare a sostenerci con del volontariato.

Tuija im Gespräch

Come mai il CSP ha bisogno di volontari?

Perché i volontari dispongono della risorsa più preziosa di tutte: il tempo. E questo è l’aspetto più bello per i nostri pazienti: avere qualcuno al proprio fianco che può dedicarsi a loro senza dover correre subito al prossimo appuntamento. Soprattutto in considerazione dell’attuale carenza di personale, è un grande aiuto anche per il personale curante.

Sotto quale aspetto?

Le persone tetraplegiche spesso hanno bisogno di aiuto per assumere i pasti: devono essere imboccate. E anche la veglia notturna è incredibilmente preziosa per i pazienti in stato confusionale, a rischio suicidio o in fin di vita. Queste sono tutte situazioni che possono portare al limite le risorse del personale curante.

Da cinque anni Tuija Bühlmann-von Arx coordina il lavoro del gruppo di volontariato del CSP.

«I volontari dispongono della risorsa più preziosa di tutte: il tempo.»

Tuija Bühlmann-von Arx

Non sono compiti adatti a tutti.

Questo è vero. Però a seconda degli interessi personali i volontari possono svolgere compiti molto diversi nel CSP, anche compiti che richiedono un’interazione meno ravvicinata. Ai nostri pazienti, ad esempio, offriamo anche il servizio biblioteca e un servizio di visite, possono rivolgersi a volontari in carrozzina in qualsiasi momento oppure avvalersi di altri servizi offerti da volontari, quali sedute con i cani da terapia o le serate giochi.

Da ex infermiera in passato lavoravi a stretto contatto con i pazienti. Non ti manca un po’?

Il contatto con i pazienti era la parte più bella della mia professione. Confesso che questo mi manca parecchio. Ma anche nel mio ruolo attuale, nella coordinazione del lavoro di volontariato, interagisco molto con altre persone. Per rispondere alla tua domanda: trovare un compito adatto ciascun volontario e avviarli nelle attività è un compito che per me personalmente è altrettanto prezioso. Trovo inoltre sia un grande arricchimento anche la possibilità di condividere regolarmente le mie esperienze con i volontari. Sapere che, anche se in maniera meno immediata, contribuisco al benessere dei nostri pazienti, mi regala nuova motivazione tutti i giorni.

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